LE MERAVIGLIE DEL DELTA

Il Delta

Detto il “dolce gigante”, il Po, il fiume più lungo d’Italia, con i suoi 650 chilometri attraversa la pianura Padana fino all’Adriatico, dove sfocia a delta, dando vita ad una delle più vaste zone umide europee e del Mediterraneo.
Proteso nel mare come un triangolo con l’asse sul ramo centrale del Po di Venezia, esattamente sul 45° parallelo che è lo stesso di Torino e con i lati a nord lungo l’Adige e a sud lungo il Po di Goro, il Delta del Po è la porzione di territorio più giovane d’Italia.
Infatti, quella caratteristica sporgenza della parte alta dello Stivale italiano ha iniziato a formarsi poco meno di 400 anni fa ed è in continua evoluzione. Il Delta viene generalmente suddiviso in due parti che corrispondono alla sua parte più giovane detta Delta Attivo e a quella più antica detta Delta Fossile.

Il paesaggio

Nel profilo indiscutibilmente unico del Delta del Po c’è il territorio creato sia dalla sedimentazione del fiume, che dall’opera dell’uomo che nei secoli ne ha regimentato le acque e bonificato i terreni.
Nell’area del Delta, natura, storia, tradizione, cultura ed arte si intrecciano, offrendo al visitatore un paesaggio inedito e sorprendente.
Nel Delta si distinguono vari ambienti, ognuno con caratteristiche peculiari: la campagna con i paleoalvei, le dune fossili, gli argini, le golene, le valli da pesca, le lagune o sacche e gli scanni. Questi elementi del paesaggio si incontrano arrivando da est, scendendo lungo la corrente del Po e quindi seguiremo quest’ordine per addentrarci nel Delta.
Oggi sopravvivono solo pochi lembi di bosco autoctono.
Nelle zone asciutte, sulle dune fossili più recenti, domina il leccio (Quercus ilex), la specie arborea più diffusa.

Flora

Per parlare della flora del Delta del Po seguiamo un percorso che dalla campagna procede verso le zone più prossime al mare, differenziando la vegetazione a seconda degli ambienti che si incontrano.

Pinete

Le pinete che caratterizzano buona parte del paesaggio del litorale (Rosolina, Porto Viro, ecc.) sono state tutte impiantate artificialmente in tempi più o meno remoti.

La Vongola verace del polesine

La vongola verace (Tapes Philippinarum) è stata introdotta nella laguna veneta e nel Delta del Po negli anni 70 e si alleva nelle lagune comprese tra il fiume Adige e il Po di Goro. E’ un mollusco con conchiglia di forma ovale di 4-6 cm, leggermente tronca nella parte posteriore, valve solcate da striature radiali incrociate con solchi concentrici. La colorazione esterna della conchiglia è biancastra o bruna chiara, talvolta giallastra con macchie e striature più scure. La polpa del mollusco è turgida, apprezzata per il sapore dolce e delicato. Il consumo è consigliato tutto l’anno.

I pesci

Le specie più caratteristiche sono luccio, carpa, tinca, persico sole e pesce gatto. Sui fondali fangosi vivono triglie, sogliole, passere e rombi. Sono quasi scomparsi gli storioni ed il gambero d’acqua dolce, mentre si è diffuso molto rapidamente il pesce siluro.
Si allevano soprattutto branzini, orate, cefali ed anguille.
Ghiozzo e latterino sono due specie di pesci che trascorrono tutta la loro vita nelle acque salmastre delle lagune. L’anguilla passa gran parte della vita nelle acque interne e va a riprodursi in mare. Anche diverse specie marine (cefali, spigole e orate) spesso penetrano nelle zone umide costiere dove crescono più rapidamente degli individui rimasti in mare.
Per catturare il pesce da immettere in valle si attende il periodo della “montata”, quando d’estate il pesce novello entra dal mare nelle lagune perchè vi trova maggiore nutrimento e acque più calde.

Valli e lagune

Le meraviglie della natura appassionano i numerosi turisti e studiosi che visitano il Giardino Botanico Litoraneo situato a Porto Caleri, lembo estremo del litorale di Rosolina Mare.

Il Giardino conserva infatti un ambiente unico e di notevole interesse scientifico. Si visita a piedi percorrendo le caratteristiche passerelle in legno ed è possibile osservare la vegetazione tipica dell’ambiente litoraneo-marino.

Un piacere per gli occhi di grandi e bambini per conoscere esemplari difficilmente visibili altrove. Da non dimenticare la macchina fotografica per riprendere le rare fioriture di fine primavera o il paesaggio selvaggio della macchia e della spiaggia naturale.

Fonti:

www.parcodeltapo.org
www.veneto.eu